Abbiamo creato questa rubrica mensile per fare il punto ogni mese su quello che succede nel mondo dell’energia. Ti daremo una panoramica sulla situazione del mercato energetico e sulle novità nelle politiche per la sostenibilità, sempre con un focus sugli impatti per i consumatori.
Partendo dalla tradizione di trasparenza di PLT puregreen, lavoreremo per darti delle dritte e spiegare al meglio aspetti complessi che però oggi possono cambiare la vita di tutti noi.
In questo 2022 abbiamo visto in TV ondate di pessimismo alternate a ottimismo esagerato: i nostri clienti però sanno che possono fidarsi della consulenza di un’azienda come PLT puregreen che segue tutta la filiera dell’energia.
I fatti del mese
- È appena terminata la Conferenza COP 27 di Sharm el-Sheikh. Si tratta della conferenza annuale sul cambiamento climatico che vede protagonisti leader politici, attivisti, corporation e gruppi di interesse accomunati dall’obiettivo di combattere il global warming. Dedicheremo un articolo a questo tema: c’è l’impressione che gli accordi presi l’anno scorso siano a rischio. Il motivo è l’instabilità economica: molti politici e lobby non pensano che sia il momento di mantenere le promesse fatte nel 2021 a Glasgow e fare dei passi concreti per finanziare la transizione ecologica.
- Abbiamo “riempito” i depositi di gas. I principali Paesi europei, tra cui l’Italia che è leader in questa industria, sono riusciti ad assicurarsi abbastanza gas da riempire i loro depositi di riserva per garantire riscaldamento e produzione industriale nell’inverno 2022/23. Questo risultato non era scontato ed è stato purtroppo pagato da tutti i consumatori: secondo molti analisti è stata una delle principali cause dell’aumento improvviso dei prezzi di gas e luce nell’estate appena trascorsa. Tuttavia, il fatto di aver “messo fieno in cascina” dovrebbe garantire che l’Italia e tutto il continente non abbiano problemi a breve termine, nonostante le tensioni geopolitiche con la Russia.
- Le centrali nucleari francesi sono in affanno. Non è una novità, ma dai primi di novembre si susseguono le notizie sui rallentamenti dovuti alla manutenzione nelle centrali nucleari francesi. Il nostro vicino d’Oltralpe, che da decenni si affida al nucleare per garantire buona parte della sua produzione di energia elettrica, deve fare dei lavori in diverse centrali molto importanti. La questione interessa da vicino l’Italia perché il sistema è integrato e l’energia “mancante” potrebbe aumentare la domanda di elettricità (e quindi i prezzi) anche nei paesi vicini. Questa scelta è quasi obbligata: negli ultimi anni la Francia ha molto risparmiato sulla manutenzione e ora i nodi potrebbero venire al pettine. Secondo il nuovo cronoprogramma dei lavori presentato da EDF (Électricité de France) verranno meno 5,5 GW di produzione a dicembre e 3 GW a gennaio, in un periodo in cui il freddo aumenta il fabbisogno in tutta Europa.
- Il “Price Cap” sul prezzo del gas. Nonostante le speranze e le notizie che si accavallano, la Commissione Europea e il Consiglio europeo non sono ancora riusciti a trovare la quadra per portare a dei risultati concreti sul cosiddetto “Tetto al prezzo del gas”. La proposta intendeva mettere un massimale ai prezzi del gas (per riscaldarsi, per la produzione industriale e soprattutto per la produzione di energia elettrica), ma non tutti i Paesi sono d’accordo. C’è l’opposizione di Germania e Paesi Bassi, e ci sono anche dei problemi tecnici. Secondo la Commissione, infatti, un provvedimento del genere potrebbe essere un rischio perché ridurrebbe l’arrivo del gas in Europa: se la UE chiedesse di pagarlo poco, i venditori potrebbero dire “lo venderemo a qualcun altro”. Al posto di questo strumento potrebbe quindi nascerne un altro, che riduce la “mobilità” dei prezzi: questa soluzione però va ancora presentata, valutata e negoziata.
- Aggiornamento del 24/11/2022 sul Price Cap europeo: come temuto da diversi analisti, la soluzione presentata dalla Commissione il 22 novembre appare debolissima, poiché imporrebbe un limite a un prezzo molto alto (275€/MWh) mantenuto per due settimane. Secondo Javier Blas, esperto di energia per Bloomberg, un “cap” di questo genere non sarebbe scattato neppure durante il mercato tumultuoso di luglio e agosto. I Paesi europei, quindi, ricominceranno le discussioni per trovare un accordo politico. Tuttavia, nel frattempo, i negoziati in stallo e i minacciosi avvertimenti da parte della Russia hanno provocato dei rialzi nei prezzi, che però non smentiscono le considerazioni fatte nel seguito di questo articolo.
Come va il mercato Luce e Gas
- I prezzi dell’energia elettrica di ottobre sono scesi, dando un po’ di respiro alle famiglie e alle imprese che avevano sofferto molto durante i mesi estivi. (Aggiornamento del 25/11: anche per novembre la media mensile dei prezzi sembra rispecchiare quella di ottobre). Questo vale per chi è sul mercato libero con prezzi variabili: chi è sul mercato tutelato paga fino a fine 2022 i prezzi (aumentati del 59%) decisi da Arera il 29/09/2022.
- Come sempre, i prezzi della luce hanno seguito la discesa dei prezzi del gas, per i motivi spiegati nel nostro articolo. Ricordiamo che finché non sarà completata una vera transizione ecologica, i prezzi dell’elettricità continueranno a essere influenzati da quelli delle materie prime importate.
- Dal 1°ottobre il mercato cosiddetto “di maggior tutela” del gas è stato modificato diventando molto più simile al mercato libero: ora gli aggiornamenti dei prezzi avverranno ogni mese sulla base del prezzo PSV, e non più ogni tre mesi come in precedenza.
- E durante l’inverno? Ci sono purtroppo diverse incognite. I prezzi dipenderanno molto dalle temperature in Europa (e in Asia), da eventuali sviluppi della situazione geopolitica con la Russia, e dall’andamento della domanda di gas che arriva dalle industrie a livello mondiale.
I consigli sull’energia di novembre di PLT puregreen
Come abbiamo visto, la situazione è molto migliorata dopo l’estate.
Chiunque abbia un contratto variabile, quindi, può tirare un sospiro di sollievo perché i prezzi nella bolletta di ottobre sono stati più bassi. E anche quelli di novembre sono finora (Dati GME aggiornati al 25/11) al livello della media di ottobre sia per la luce che per il gas: un ottimo segnale.
Per continuare ad avere questi buoni risultati, è importante che ciascuno faccia la propria parte nel rispettare gli obiettivi di riduzione del consumo stabiliti dal governo precedente. Questo significa provare a ridurre i consumi del 15%, e non è una missione impossibile: ciascuno di noi può accendere il riscaldamento per 50 minuti invece che per un’ora, ridurre di 1 grado la temperatura negli edifici, o usare sempre soltanto i programmi ECO degli elettrodomestici.
Questo avrà risultati sulla singola bolletta di ciascuno di noi sia perché i nostri consumi saranno minori, sia perché quando la domanda aggregata (di tutto il paese) diminuisce anche i prezzi tendono a scendere.
Attenzione: nei periodi di incertezza come questo, conviene evitare sempre i cambiamenti improvvisi.
Non esistono soluzioni per pagare pochissimo l’energia, che purtroppo sta diventando un bene prezioso. Esistono invece tante soluzioni per usarla con intelligenza e per passare a un sistema basato sull’energia pulita, che non dipenda più da materie prime inquinanti e di importazione: PLT puregreen da sempre è in prima linea per ottenere questi risultati!
Hai domande, dubbi, o curiosità su mercati e prezzi dell’energia e sul mondo della sostenibilità?
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(Ultimo aggiornamento: 25/11/2022)