Facciamo il punto su quello che è successo nel mondo dell’energia a dicembre 2022! Anche questo mese abbiamo raccolto per te le notizie più aggiornate sui mercati energetici e suoi prezzi luce e gas, sulle politiche per la sostenibilità e su tutte le novità a livello mondiale, europeo e italiano che hanno un impatto sui consumatori.
Il nostro scopo? Aiutare chi ci ha scelto come fornitori di energia green e come consulenti in questa fase di transizione energetica.
I fatti del mese
- Una nuova energia pulita che cambierà il mondo? Questo è stato il senso dell’annuncio trionfale diffuso il 12 dicembre negli USA: si parla infatti di un successo straordinario nel percorso di studio verso l’implementazione della fusione nucleare civile.
Cos’è la fusione nucleare? È una reazione chimico-fisica che avviene a livello del nucleo atomico, simile a quella presente all’interno del Sole. Due nuclei si fondono insieme producendo un nuovo atomo, e ciò produce una quantità di energia incredibilmente abbondante e senza consumo di materie prime rare (infatti la fusione avviene tra deuterio o trizio, isotopi dell’idrogeno diffusi e facili da ottenere). Fin qui niente di nuovo, questa reazione è conosciuta da decenni. Purtroppo però è anche difficilissima da controllare e da rendere conveniente a scopi civili: infatti attivare questa reazione e controllarla ha sempre richiesto più energia di quanta ne venga prodotta. Qual è la novità?Tramite una tecnologia a fasci di laser gli scienziati del National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) sono riusciti a ottenere una produzione positiva di energia: i laser sprigionavano un’energia di 2,05 Megajoule, mentre la reazione di fusione ha prodotto 3,15 Megajoule, generando quindi oltre 1 Megajoule di nuova energia. Sembra una potenza enorme, ma purtroppo non è così. Un Megajoule, infatti, nonostante il nome altisonante ha un’energia equivalente a 239 chilocalorie oppure 0,277 chilowattora: appena sufficiente a far bollire una pentola d’acqua.
Il problema, tuttavia, non è la piccola quantità di energia prodotta bensì il fatto che i laser sono ancora poco efficienti e richiedono un assorbimento di energia “dalla rete” pari a 100 volte l’energia prodotta da fusione nucleare in questo esperimento. C’è molto, molto da perfezionare.
Ovviamente non vogliamo entrare in dettagli specialistici: basti sapere che la direttrice del laboratorio LLNL (Dr. Kimberly S. Budil) ha ammesso, nonostante la gioia e l’orgoglio per un risultato importante, che occorreranno alcuni decenni prima di avere una centrale elettrica basata su questi esperimenti. La ricerca di fonti di energia sostenibili quindi rimane una sfida aperta, sia utilizzando e migliorando le energie rinnovabili, come fa PLT puregreen, sia studiando e implementando differenti percorsi verso la fusione nucleare, come fa Eni con i suoi investimenti sulla Fusione Nucleare a Confinamento Magnetico.
- Il consumo di gas in Europa è stato contenuto. I principali Paesi europei, inclusa l’Italia, sono finora riusciti a diminuire il loro fabbisogno di gas secondo i piani stabiliti per tenerne il prezzo sotto controllo. Da un lato, tutti i cittadini europei e italiani hanno fatto la loro parte, rinunciando a qualche grado di riscaldamento. Dall’altro lato, è vero che i risparmi sono stati favoriti da una minore produzione industriale e dalle temperature, che sono state più miti rispetto alla media, specialmente in Europa centrale, permettendo quindi anche alle popolazioni più esposte al freddo di accumulare risparmi importanti, che permettono di tenere da parte una buona scorta di gas e vivere l’inverno in tranquillità.
- Il consumo di gas a livello mondiale è stato altrettanto contenuto, soprattutto per via del rallentamento economico di quest’ultimo trimestre 2022 e delle previsioni 2023. Si parla dell’incognita Cina, poiché il gigante asiatico con i suoi consumi impatta sui prezzi di tutti i beni del mondo: quindi anche sui prezzi di questo idrocarburo, che purtroppo è ancora così importante per la produzione di energia elettrica. Finora, la politica zero-Covid cinese ha rallentato la domanda di Gas Naturale Liquefatto in quel paese e in tutta l’Asia, ma ci sono dubbi e incertezze su quanto succederà nel prossimo futuro. Se la Cina dovesse ricominciare a consumare gas a pieno i regime, i prezzi potrebbero aumentare.
- È stato approvato il “Price Cap” europeo sul prezzo del gas. Questo risultato va visto come un compromesso fra diverse esigenze. Come avevamo spiegato il mese scorso, vi era il rischio di “spostare” il gas verso mercati disposti a pagare di più, soprattutto in Asia. Anche per questo motivo c’è stata una forte opposizione da Germania e Paesi Bassi all’idea di implementare un massimale al prezzo della preziosa materia prima.
Il risultato finale è stato un “price cap” molto particolare: infatti il prezzo verrà bloccato solo a due condizioni che devono verificarsi entrambe per 3 giorni consecutivi:
- Dovrà essere superata la soglia di 180 euro al Megawattora per tre giorni consecutivi sul mercato di Amsterdam (il cosiddetto TTF)
- Contemporaneamente il prezzo sul mercato TTF dovrà essere di 35 €/MWh più alto del prezzo di riferimento del GNL (Gas Naturale Liquefatto).
Perché questa scelta?
Il motivo sta nella preoccupazione da parte della politica che il gas si sposti verso i mercati asiatici. Il Gas Naturale Liquefatto è proprio quello che può essere portato ovunque con le navi gasiere. Quindi, questo meccanismo serve da valvola di sicurezza: deve impedire speculazioni sul gas europeo, ma al tempo stesso non deve distorcere troppo il mercato. Se portare il gas verso i Paesi asiatici dovesse diventare più conveniente che portarlo in Europa, ne riceveremmo sempre di meno, con un risultato controproducente anche sui prezzi.
Quindi il Price Cap europeo funzionerà? È giusto sperarlo, ma il meccanismo non è ancora stato messo alla prova dei fatti.
Come va il mercato Luce e Gas
- Sul Mercato Unico Nazionale, i prezzi dell’energia elettrica di novembre sono rimasti in linea con quelli di ottobre, seppure con un piccolo aumento di circa 1,3 centesimi a kWh. E a dicembre, com’è andata?
- Purtroppo, i prezzi di Luce e Gas a dicembre hanno avuto un picco fino a metà del mese, per poi tornare a diminuire. Questo picco ci fa prevedere un costo PUN (Prezzo Unico Nazionale) medio un po’ più alto rispetto a quello del mese precedente, ma l’aumento dovrebbe essere molto contenuto e non paragonabile a quello dei mesi estivi. [Aggiornamento del 03/01/2023: Il risultato definitivo di dicembre per l’energia elettrica è un Prezzo Unico Nazionale a 0,29491 €/kWh, ovvero circa 7 centesimi in più del prezzo di novembre.]
- Qual è stato il motivo di quel periodo di prezzi più alti? Ce ne sono diversi, non ultimo la manutenzione programmata di alcune centrali nucleari francesi di cui abbiamo parlato il mese scorso. Ma il motivo principale è come sempre legato ai prezzi del gas: a novembre il prezzo medio mensile del gas sul mercato MI-GAS era di 95,372€/MWh, per poi salire e rimanere per tutta la prima metà di dicembre sopra i 130€/MWh. Un aumento di oltre il 40%, durato per fortuna solo due settimane, che secondo alcuni commentatori è stato causato dall’incertezza: tutti i grandi operatori di mercato attendevano l’esito dei negoziati per il Price Cap e una serie di notizie sull’andamento dell’economia e dell’industria nel 2023. Proprio per questo, i prezzi sono tornati a scendere appena il compromesso sul Price Cap è stato raggiunto, e appena sono state comunicate delle decisioni di politica economica (a livello mondiale) che lasciano prevedere una crescita economica più lenta e minori consumi.
- Questo non vuol dire che i prezzi in bolletta sui consumi di dicembre saranno più bassi, o che in generale siano destinati a scendere. Purtroppo non è così: i 15 giorni di dicembre a prezzi più alti avranno sicuramente un impatto sulla media mensile del costo Gas e Luce, ma per fortuna sarà un impatto contenuto [Aggiornamento del 03/01/2023: a dicembre il PUN medio dell’energia elettrica è risultato pari a 0,29491 €/kWh]. Quanto al Price Cap, come abbiamo visto sopra ha solo lo scopo di impedire ai prezzi di salire vertiginosamente come nel periodo estivo del 2022, ma non ha in alcun modo la capacità di determinare la riduzione generalizzata dei prezzi energetici che tutti aspettiamo.
I consigli sull’energia di dicembre di PLT puregreen
In conclusione, la situazione è molto migliorata dopo l’estate ma a dicembre c’è stato un momento di crisi dei prezzi, oltre a un prevedibile e fisiologico aumento invernale, che è destinato ad avere dei modesti effetti in bolletta. Si spera che le soluzioni negoziate in sede europea per impedire la speculazione abbiano un effetto positivo.
Inoltre, sono in via di definizione una serie di interventi del governo italiano in materia energetica: ve ne parleremo nella prossima puntata, quando saranno definitivi e approvati in via ufficiale.
Per il momento, tutti noi possiamo essere orgogliosi: il consumo di energia in Italia è stato ridotto secondo i piani e tutti noi abbiamo fatto la nostra parte. Vale sia per quanto riguarda i consumi domestici, che per quelli industriali, e anche diversi edifici pubblici come le scuole hanno contribuito a risparmiare.
Continuiamo così, per avere la sicurezza di conservare le nostre riserve strategiche di gas anche per il prossimo inverno, e nel frattempo concentrarci su una transizione pulita che ci permetta di avere un futuro più sostenibile.
E soprattutto, per queste feste, ricarichiamoci del calore e dell’energia dei nostri cari!
Hai domande, dubbi, o curiosità su mercati e prezzi dell’energia e sul mondo della sostenibilità?
Puoi farci tutte le domande che vuoi con un commento qui sotto: rispondiamo a tutti!
(Ultimo aggiornamento: 03/01/2023)