L’Italia offre chilometri e chilometri di percorsi da fare a piedi, una geografia da godersi a tempo di passo che le è valsa la definizione di paese dei cammini. Negli ultimi anni il turismo a piedi ha conosciuto un vero e proprio boom sulla spinta di un nuovo green lifestyle e la presenza di viaggiatori green sul nostro territorio cresce costantemente.
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Un progetto del Ministero del Turismo ha mappato nel 2016, l’Anno dei Cammini, tutti i percorsi che attraversano il nostro territorio: si tratta della prima mappatura ufficiale realizzata ed è un ottimo strumento di guida per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al turismo lento o già lo praticano e sono alla ricerca di nuove avventure a piedi da vivere.
Turismo lento: i 3 cammini più belli d’Italia
La Via di San Francesco è un cammino che ripercorre la storia del santo e collega il Santuario de La Verna ad Assisi. Si tratta di un cammino da fare in circa 10 tappe e permette di passare attraverso il gran cuore verde d’Italia, l’Umbria.
La Via degli Dei è un’antica via etrusco-romana che collega Bologna a Firenze; è uno dei percorsi più frequentati dalla compagnia dei camminatori perché si conclude in 5-7 giorni al massimo e richiede un impegno importante ma non proibitivo dal punto di vista fisico.
Il Cammino dei Briganti è un cammino molto impegnativo che passa per tratti selvaggi e duri dell’Abruzzo ed è un percorso che può essere affrontato solo se si è esperti e ben allenati. Si tratta di un percorso ad anello che parte e arriva nei pressi di Tagliacozzo.
Turismo lento: rispettare gli habitat
Lago di Pilato
Camminare a piedi è sicuramente il modo più green di viaggiare eppure anche chi viaggia a piedi e pratica il turismo lento deve fare attenzione a rispettare gli habitat e a non rompere i sottili equilibri degli ecosistemi che incontra sulla sua strada.
È il caso del famoso Lago di Pilato che si trova sui Monti Sibillini nelle Marche: a causa della siccità prolungata, il livello delle acque è diminuito notevolmente mettendo in pericolo le uova di Chirocefalo, un piccolo crostaceo che vive solo in questo specchio d’acqua. Le uova sono in grado di resistere alla siccità ma non sopravvivono se calpestate: i tecnici del parco, per questa ragione, hanno invitato tutti i camminatori a restare distanti dallo specchio d’acqua in modo da preservare l’assoluta unicità di questa biodiversità lacustre.
Anche quando camminiamo, insomma, dobbiamo ricordare di essere ospiti di una natura che ci accoglie e che abbiamo il dovere di rispettare per garantire sopravvivenza alla biodiversità.
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