“Faremo dei provvedimenti per gli energivori per avere un costo dell’energia allo stesso prezzo dei concorrenti, perché altrimenti scompariranno intere filiere”, ad annunciarlo è stato il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, nel corso della cerimonia al Quirinale per la consegna dei Premi Leonardo.
Nell’intento di scattare una fotografia fedele dell’industria italiana, il ministro ha parlato di un 20% dell’industria in grado di competere, mentre un altro 20% all’estremo opposto, si trova in una situazione molto pericolosa. Il riferimento, in particolare, è per il settore della metallurgia e dell’acciaio su cui ha pesato anche “un costo dell’energia esorbitante”, ragione per cui è a questo mondo che va data una risposta oggi.
Già nei giorni scorsi il ministro aveva comunicato alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera di essere “totalmente in disaccordo” sul punto di partenza per cui la manifattura non sia parametro centrale da cui partire per la Strategia energetica nazionale. “La manifattura pesante – ha fatto notare- è fondamentale per l’Italia, oggi dà lavoro diretto a 600mila persone e indiretto a circa 1,2 milioni, quindi o gli raccontiamo che per la scelta che facciamo di energia si devono trovare un altro lavoro, cosa che non sono disponibile a fare, oppure facciamo il ragionamento opposto”.