L’acqua è una risorsa preziosa sempre meno disponibile: tutelarla diventa sempre più urgente, per evitare che le falde acquifere si esauriscano e che la desertificazione avanzi, trasformando il nostro Paese in un luogo brullo e inospitale.
Molte parti del mondo stanno affrontando una grave crisi idrica a causa di una combinazione di fattori: il cambiamento climatico, la crescita della popolazione e l’aumento della domanda di acqua da parte dell’industria e dell’agricoltura mettono sotto pressione il ciclo dell’acqua.
Ma cos’è lo stress idrico? È un fenomeno che si verifica quando la domanda di acqua supera l’offerta disponibile. Diventa evidente quando una serie di problemi arrivano a colpire la popolazione: l’acqua potabile diventa scarsa, ne aumentano i costi, la produzione agricola diminuisce e a volte scarseggia persino il cibo, la biodiversità si riduce. A volte, scoppiano veri e propri conflitti armati fra popolazioni che si contendono l’accesso all’acqua.
Purtroppo, come spesso accade quando si parla di ambiente, questi problemi arrivano all’attenzione di tutti quando è troppo tardi: si trascurano tanti piccoli segnali premonitori e si fa finta di niente, invece di agire investendo in infrastrutture e riducendo gli sprechi.
Anche l’Italia sta affrontando un crescente problema di stress idrico, in particolare nelle regioni del Sud, dove la disponibilità di acqua è limitata e la richiesta è elevata. Secondo i dati del Rapporto annuale sull’acqua in Italia del 2021, il 25% delle acque superficiali e il 38% delle acque sotterranee sono in uno stato di qualità insufficiente, mentre il 43% delle risorse idriche superficiali e il 18% delle risorse idriche sotterranee sono sottoposte a pressione antropica.
Negli ultimi anni però il problema ha cominciato a riguardare anche le ricche regioni del Nord, inclusa la Pianura Padana. Sembrava impossibile, ma il più grande fiume d’Italia, il Po, sta avendo numerosi problemi idrici. Il motivo è la costante diminuzione delle precipitazioni (neve e pioggia) sulle Alpi, che impediscono il riformarsi delle “scorte” di neve e dei ghiacciai che tengono attivo il nostro fiume.
Non solo: la coltivazione intensiva della pianura, soprattutto con alcuni tipi di piante ad altissimo consumo d’acqua (pensiamo al mail o al riso) danneggia gravemente il fiume che spesso rischia di andare in secca prima ancora di giungere alla parte finale del suo corso.
Per affrontare il problema dello stress idrico, in Italia sono state adottate diverse misure, come la razionalizzazione dell’irrigazione, la promozione di tecnologie più efficienti e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza del risparmio idrico. Tuttavia, la situazione rimane critica e richiede un impegno continuo per garantire la sostenibilità delle risorse idriche del Paese.
Per tamponare questa crisi, uno dei problemi principali da affrontare è lo spreco d’acqua. La stragrande maggioranza di questa viene persa a causa di perdite nei sistemi idrici. Questo problema è particolarmente grave in alcune parti del mondo, dove il 40% o più dell’acqua che viene prelevata dalle fonti viene persa a causa di perdite nei sistemi di distribuzione.
Ci vogliono degli investimenti, quindi: sia per fare nuovi invasi, che per riportare in piena efficienza il sistema di acquedotti del nostro Paese.
Ma ognuno di noi può fare la sua parte in maniera molto semplice.
Basterebbe cambiare alcuni comportamenti: l’uso eccessivo dell’acqua per il lavaggio delle auto, l’irrigazione del giardino in orari sbagliati, le tubature vecchie e inadeguate, sono tutti problemi molto seri su cui ci dobbiamo interrogare.
Volete alcuni consigli semplici e utili per fare la vostra parte? Oltre a quanto scritto sopra, seguite questi!
Stress idrico: come combatterlo in casa
Ciascuno di noi può combattere la sua personale battaglia anti spreco a partire da casa. Come?
Ecco 5 suggerimenti da mettere subito in pratica per risparmiare acqua:
- Bere l’acqua del rubinetto e non acqua in bottiglie di plastica;
- Applicare il riduttore di flusso getto ridotto ai rubinetti;
- Utilizzare il getto ridotto per lo scarico;
- Preferire i cicli economici di lavatrice e lavastoviglie;
- Fare la doccia al posto del bagno in vasca.