La piattaforma Treedom è stata inserita dal Financial Times nella classifica dei 100 campioni digitali d’Europa: offre agli utenti la possibilità di entrare in contatto con progetti di forestazione, piantare un albero e seguirlo online, finanziando direttamente i contadini locali. Abbiamo incontrato Federico Garcea il Founder & CEO di Treedom.

Federico Garcea - CEO TreedomUn’idea semplice e rivoluzionaria: Federico raccontaci come è nato il progetto di Treedom.
È nato per amore. Mi spiego meglio: era il 2010 ed era molto in voga un browser game chiamato Farmville, in cui si piantavano alberi per creare una fattoria virtuale. La ragazza di cui ero innamorato era un’accanita giocatrice e così anche io mi sono messo a costruire la mia fattoria. Per fare colpo su di lei, spendevo soldi veri per acquistare alberi virtuali tanto che Tommaso, mio amico e poi fondatore di Treedom insieme a me, mi prendeva in giro. Un giorno mi disse: “Scusa Federico, ma se tu e milioni di persone, spendete soldi per piantare alberi che non esistono, perché non fare qualcosa che permetta di piantare alberi veri?”. Ecco, Treedom è nata così.

La natura siamo anche io e te. Non è qualcosa di altro da noi. Siamo noi. Non possiamo non averne cura.

Quanti alberi avete piantato fino ad oggi e cosa significa per l’ambiente in termini di risparmio di Co2?
Quasi mezzo milione di alberi e 168milioni di Kg di CO2 assorbita!

Chi sono gli utenti tipo di Treedom?
Potrei dirti che si tratta per lo più di donne, di un’età compresa fra 24 e 35 anni che abitano in città del centro e del nord Italia ma sarebbe riduttivo e fuorviante. Stiamo crescendo e stiamo scoprendo che le persone che hanno a cuore l’ambiente sono tante e diverse fra loro. Ed è un bene che sia così.

Sviluppo economico e tutela dell’ambiente: è questa la sfida del futuro?
Sviluppo. Non solo economico ma sociale, uno sviluppo equilibrato, giusto, equo. Insomma, quando parliamo di sviluppo dovremmo considerare la questione come più complessa del solo sviluppo economico. Che pure è importante ma non basta.

Crediamo sia importante creare una rete viva e vera di confronto e scambio con realtà che come la tua operano nella sostenibilità: quanto conta, secondo te, riuscire a superare la propria unicità e condividere ciò che ci accomuna?
Non saprei dire quanto conta in termini percentuali. Semplicemente perché, secondo me, è l’unico modo possibile.

Durante un’intervista hai detto: “Non riesco a concepire un’azienda che non si prenda cura del territorio dove opera e della sua collettività”. Un impegno che anche la nostra azienda vuole promuovere: il pensiero dello sviluppo sostenibile non può prescindere dalla partecipazione alla vita sociale e dalla coesione umana, dal riconoscimento di questi aspetti come fondanti del processo dinamico tra economia, natura e uomo.
Quando prima parlavamo di sviluppo, che non può essere proprio economico, ecco … intendevo riferirmi proprio a questo.

La sostenibilità è un percorso di crescita personale ed è anche il tuo lavoro. Sei riuscito a combinare il desiderio di realizzazione personale con una dimensione etica, giusta. È questo il segreto del grande successo di Treedom? Sentiamo il bisogno di tornare a fare qualcosa che possa dare un senso più profondo alla vita?
Sono soprattutto riuscito a costruire qualcosa che ha messo insieme persone diverse. Sia per costruire Treedom e farla vivere ogni giorno, sia per collaborare alla sua missione, che è quella di rendere il pianeta più verde. Sembra niente ma è una cosa enorme.

Federico, prima di lasciarci la nostra domanda di rito: cosa significa per te la natura?
La natura siamo anche io e te. Non è qualcosa di altro da noi. Siamo noi. Non possiamo non averne cura.