Da Nord a Sud, dal Veneto alla Sicilia, in questi giorni sono stati davvero tanti i territori colpiti da piogge torrenziali, esondazioni, frane e trombe d’aria. Fatti drammatici che hanno causato morti e feriti, danni economici ad intere produzioni, la perdita di un patrimonio naturale dal valore inestimabile.
Le associazioni ambientaliste
“Le città non possono essere lasciate sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici”
Giorgio Zampetti, Responsabile del Comitato Scientifico di Legambiente, ha dichiarato:
“L’urgenza è un piano nazionale di adattamento al clima ed una normativa che fermi il consumo di suolo insieme ad un’intensa attività di prevenzione. Le città non possono essere lasciate sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città, mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini”.
La dichiarazione del WWF ricalca gli stessi toni:
“Il governo convochi con urgenza una conferenza nazionale sul cambiamento climatico. Coinvolgendo tutte le regioni e tutte le istituzioni interessate alla riduzione delle emissioni climalteranti e all’adattamento. Vale a dire alla prevenzione, alla cura e alla messa in sicurezza del territorio”.
E ancora:
“Gli effetti del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti ed hanno provocato morte e devastazione su tutta la penisola. Un dolore immenso che impone una reazione immediata ed azioni concrete. È necessario agire subito per tagliare le emissioni e fare di tutto per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Dare seguito all’accordo di Parigi oggi è più necessario che mai”.
Che cosa sta succedendo? Che cosa ci aspetta?
Siamo sempre più convinti che ognuno di noi debba contribuire cambiando stile di vita, attuando azioni concrete di salvaguardia dell’ambiente perché la natura non è un posto da visitare ma la nostra casa.
A giugno di quest’anno, proprio Legambiente aveva pubblicato i risultati di un dossier sugli impatti dei cambiamenti climatici che stanno trasformando l’Italia e la mappa del rischio climatico. Malgrado si continui a parlare di maltempo e calamità naturali, la verità è che il clima è già cambiato, i dati sono tristemente illuminanti: dal 2010 ad oggi sono 198 i comuni che sono stati colpiti da ben 340 fenomeni metereologici estremi, 109 casi di danni alle infrastrutture da piogge intense, 157 le vittime e 45 mila le persone evacuate. Infine, tra il 2005 ed il 2016, le ondate di calore, in tutta Italia, hanno causato 23880 morti.
In ottobre, l’IPCC, l’organismo internazionale istituito dall’Organizzazione metereologica mondiale (OMM) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha reso pubblico un dossier che disegna un futuro drammatico per l’intero pianeta se non riusciremo a contenere il riscaldamento globale.
Le immagini che in questi giorni ci arrivano, le famiglie portate via dall’acqua e dal fango, gli alberi abbattuti da un vento violento pari ad un uragano Forza 4, sono fatti che ci costringono a riflettere e a ripensare il nostro modo di vivere che rende il pianeta inospitale, inadatto all’uomo e alla sua sopravvivenza.
PLT puregreen è profondamente addolorata per la perdita di vite umane e per la scomparsa delle magnifiche foreste delle Dolomiti bellunesi e siamo sempre più convinti che ognuno di noi debba contribuire cambiando stile di vita, attuando azioni concrete di salvaguardia dell’ambiente perché la natura non è un posto da visitare ma la nostra casa.