La Green economy fa bene non solo all’ambiente, ma anche alle nostre tasche. I dati del primo osservatorio sulla sostenibilità in edilizia di Johnson Controls lo confermano, perlomeno per quello che riguarda gli edifici: gli immobili verdi valgono sul mercato dal 2% al 10% in più, rendendo canoni maggiori del 2-8%.
D’altronde è sul patrimonio immobiliare che si sono concentrati i maggiori sforzi in termini di riqualificazione verso la sostenibilità energetica; sicuramente anche, e soprattutto, grazie elle agevolazioni fiscali previste dalla normativa italiana, in linea con le direttive europee.
«Un investimento in un’operazione immobiliare sostenibile – si legge nell’Osservatorio – comporta costi iniziali maggiori rispetto a uno sviluppo tradizionale, ma i ritorni per un operatore che investe in edifici green, in termini di valore, canoni, tempi di assorbimento e immagine sono notevoli. La sequenza virtuosa investe poi ogni fase del ciclo di vita del dell’immobile. Investire in edifici efficienti, prima ancora che sostenibili, consente di liberare risorse da destinare all’implementazione di soluzioni per il miglioramento del benessere all’interno degli edifici, offrendo ai propri tenant soluzioni più competitive».
Quindi l’Osservatorio chiarisce come gli immobili siano uno dei principali ambiti su cui si sta puntando per la Green economy italiana; nel nostro Paese il 70% di questi edifici ha più di 40 anni e necessità di interventi di riqualificazione.
«Nel caso di una ristrutturazione – ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari, a Il Sole 24 Ore – il costo degli interventi green è mediamente di 40 euro al mq. Nelle sole città italiane, con un patrimonio costruito dopo il 1946 di circa 18 milioni di abitazioni, ciò comporterebbe un investimento aggiuntivo di 40 miliardi di euro e un incremento del valore non inferiore a 100 miliardi».
C’è ancora tanta strada da fare, ma abbiamo tanta energia (verde e made in Italy come la nostra) da metterci dentro per andare lontano!
