Sono iniziati lo scorso 11 giugno a Bologna i lavori del G7 per l’Ambiente, un appuntamento di grande importanza per il futuro del pianeta che cade a pochi giorni di distanza da quel G8 in cui il presidente degli USA, Donald Trump, ha preso le distanze dagli accordi di Parigi. ”La comunità internazionale attende un nostro messaggio da questo G7 – ha affermato il ministro per l’Ambiente, il bolognese Gian Luca Galletti – è parte integrante della politica economica. I Paesi che qui partecipano rappresentano oltre la metà del Pil mondiale e sono fra i maggiori esportatori”.
Il ministro ha anche ringraziato i rappresentanti di Cile, Etiopia, Maldive e Ruanda, invitati ai lavori, pur non facendo parte del G7 che, nelle parole del ministro, “rappresentano quei Paesi che nel mondo subiscono la minaccia dei cambiamenti climatici ma anche l’opportunità di sviluppo sostenibile”. Incalzato dai giornalisti, Galletti ha anche commentato che: “Su tutti gli altri temi, a parte il clima, c’è accordo completo”.
Nel suo intervento di apertura dei lavori, il titolare del dicastero dell’Ambiente ha spiegato che tutti i Paesi che compongono il G7 “hanno un ruolo e responsabilità cruciali verso le proprie opinioni pubbliche, verso i Paesi meno sviluppati o in via di sviluppo, verso il pianeta.
Sono accomunati anche da sistemi democratici e di mercato più aperti e rispettosi dei diritti ambientali. In una quarta rivoluzione industriale, quella dell’economia circolare e dell’attuazione dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi, dobbiamo far si che i ministeri dell’Ambiente siano parte attiva e integrante della politica economica. Sono i temi della riforma fiscale ecologica, del ruolo delle banche multilaterali di sviluppo, della finanza sostenibile al servizio del sistema economico e dell’ambiente. Questa è la sede ideale dove programmare un futuro più sostenibile”.
Al vertice bolognese hanno partecipato Germania, Giappone, Francia, USA, Canada, Gran Bretagna e i due Commissari europei di riferimento (quello per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, e il Commissario per l’azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete) oltre a quattro ministri per l’Ambiente di Paesi esterni al G7: Cile, Ruanda, Maldive ed Etiopia.