Cos’è la crisi climatica? Su chi pesa? Cosa fare di concreto per cambiare questa tendenza negativa?
Abbiamo cercato di rispondere concretamente con chi attivamente tiene viva la fiamma della salvaguardia dell’equilibrio naturale e sociale del Pianeta.
Abbiamo intervistato insieme a SolarMoving.it sulle strade, e non solo, di Milano la portavoce di Fridays For Future Italia, movimento per il clima e la giustizia climatica, Martina Comparelli.
Ingiustizia climatica. Chi l’ha causata? Chi la subisce?
Quando si parla di ingiustizia climatica si considera da dove vengono estratte risorse, come vengono utilizzate e chi ne trae beneficio. I paesi M.A.P.A. (Most Affected People and Areas) hanno già subito la crisi climatica anche se non l’hanno direttamente causata. In queste aree purtroppo sarà impossibile vivere, ci saranno difficoltà nel coltivare i terreni e non vi saranno risorse idriche, ciò porterà a migrazioni e vi sarà una delicata situazione internazionale relativa all’accoglienza.
Secondo Martina Comparelli:
“La crisi climatica è solo in parte scientifica, per il resto diventa estremamente politica perché chi la porta avanti è lui stesso che ha particolari interessi nel farlo”
La vera transizione ecologica deve tenere conto dei sistemi di equità ed uguaglianza per il bene di tutta la collettività, nel rispetto dell’ambiente.
Sfruttiamo appieno il nostro potenziale rinnovabile?
La mancanza di una volontà politica al pieno sostegno di energie rinnovabili, decurta l’immenso impatto positivo che queste potrebbero avere a favore di tutta la collettività. Il territorio italiano si presta particolarmente a questo tipo di tecnologie.
È un peccato non utilizzarle quando a mancare è solamente la volontà andando contro l’interesse ed il bene comune.
A Milano un esempio di conversione e condivisione Green
Fra le strade milanesi, la portavoce di Fridays For Future Italia riflettendo sulla mobilità sostenibile “… se tutta Milano fosse elettrica, si guadagnerebbero tre anni di vita grazie alla riduzione delle emissioni”.
Proseguendo l’intervista si entra ai Giardini Lea Garofalo, spazio verde milanese, polmone della città ma non solo, al suo interno possono essere organizzati eventi e molteplici attività di condivisione come forma di partecipazione.
Queste aree contrastano il fenomeno “Isola di calore urbano” dove asfalto e smog alzano notevolmente le temperature del centro. Queste qualità rendono un immenso valore invisibile ma altrettanto vitale al naturale equilibrio del sistema mondo.
Serve altro?
Non per forza il futuro deve essere visto come un “modernizzare costruendo cose nuove”, l’innovazione è capire che una risorsa come il Verde pubblico è la nuova misura della salute. In una città caotica come Milano non c’è solo il lavoro, la moda, la movida, c’è anche e soprattutto la vita dei cittadini.