Un mondo ecosostenibile, che non spreca e che sa riutilizzare le proprie risorse senza inquinare, ha bisogno sia dei piccoli gesti quotidiani e sia di grandi progetti per portare avanti la sua missione.
Ed anche nel calcio, lo sport più seguito senza dubbio nel nostro Paese, qualcosa si sta muovendo in questo senso. Per conciliareecosostenibilità e sport bisogna trovare soluzioni innovative, come potrebbero essere gli stadi green.
Per ora sono solo progetti che, però, potrebbero essere realizzati a breve: il primo è la nuova casa dei “Forest Green Rovers” e dovrebbe essere costruito a Nailsworth, paese di 5mila abitanti nel Gloucestershire, in Inghilterra. Uno stadio ecosostenibile quasi completamente realizzato in legno, immerso in un parco grande 40 ettari ed aperto al pubblico. Il progetto dello stadio è di Zara Hadid, famoso architetto scomparsa lo scorso anno.
Come sarà strutturato il primo stadio in legno? Innanzitutto, perché il legno: perché, oltre ad essere una materia prima rinnovabile, ha la capacità di catturare e immagazzinare l’anidride carbonica. Il tetto dello stadio, inoltre, sarà coperto da una membrana trasparente che faciliterà la crescita di un manto erboso e ridurrà l’impatto volumetrico della struttura.
L’Italia non ha nessuno stadio green in costruzione ma sta comunque facendo la sua parte, grazie soprattutto al concept sviluppato da Rubner Holzbau, la quale ha proposto uno stadio modulare ampliabile, a basso impatto ambientale, confortevole ma soprattutto totalmente ecosostenibile per, appunto, il legno lamellare.
Il tema della riqualificazione degli stadi è molto attuale, anche e soprattutto nel nostro Paese, ed ecco perché puntare sull’ecosostenibilità può essere un “colpo di mercato” importante, per rilanciare non solo le strutture ma il nostro pianeta.
Credit immagini: ZAHA HADID ARCHITETS