La rinascita di Chernobyl è all’insegna dell’energia solare. Entro fine 2017 infatti sorgerà sui terreni all’interno della zona di esclusione di Chernobyl una centrale solare da un megawatt. Come zona di esclusione si intende l’area estesa fino a 30 chilometri in tutte le direzioni intorno ai reattori della centrale nucleare, ossia dove avvenne la grande catastrofe del 1986. L’area della tragedia di Chernobyl rimarrà contaminata per sempre; sarà infatti riutilizzabile tra almeno 24mila anni.

Il progetto della centrale solare da un megawatt di Chernobyl, di cui vi avevamo dato una anticipazione, è stato promosso dal governo dell’Ucraina, ed il piano sta attirando l’interesse di molti investitori: “È un terreno a buon mercato – ha spiegato, Ostap Semerak, ministro dell’ambiente e delle risorse naturali dell’Ucraina – il buon livello di irraggiamento solare costituisce una solida base per un progetto”.

Dai cinesi (GCL System Integration Technology Co Ltd. and China National Complete Engineering Corp), ai francesi (Engie), passando per i tedeschi (Enerparc), sono tante le aziende che si stanno interessando allo sviluppo della centrale solare nel territorio di Chernobyl. Il parco da un megawatt intanto è stato sviluppato dalla società ucraina Rodina Energy Group, impresa che ha già all’attivo diversi progetti nel settore nelle zone dell’Europa Orientale.

Certamente una centrale solare a Chernobyl è un grande passo sia tecnico per la bonifica dell’area e sia simbolico per la rinascita di un’area che secondo i piani del governo ucraino arriverà ad avere una capacità di produzione di 100 megawatt con l’energia del sole.