Eco-travel handbook” è un libro di Alastair Fuad-Luke, uno dei più grandi esperti mondiali di stili di vita sostenibili. Quando si è occupato di vacanze, ha definito l’ecoturista un viaggiatore che ama “Divertirsi, non distruggere. Vediamo come puoi mettere in pratica il suo motto. 

Anzitutto: dove andare

Già dal 2016, il sud della Sardegna è stato proclamato dalla Commissione europea la “Prima destinazione sostenibile d’Europa”. Se ami il mare, le spiagge intorno a Muravera e Villasimius sono la scelta migliore. Poi ci sono i parchi di Puglia e Campania e le montagne del Trentino. Insomma: in Italia la scelta è molto ampia; se sei a corto di idee sul sito di Legambiente puoi trovare ispirazione.
 

Poi: come arrivarci

Usare mezzi di trasporto pubblici e condivisi, come autobus o treno, è la scelta migliore. L’aereo è da evitare visto il rilascio di gas nell’atmosfera ma se proprio ti serve per raggiungere il luogo di villeggiatura allora puoi compensare l’emissione di Co2 donando un corrispettivo economico a progetti per il contrasto al cambiamento climatico. E poi la bicicletta: il trend del cicloturismo è in forte crescita e, inoltre, ti permetterà di abbinare attività fisica a uno spostamento responsabile

Dove dormire

La scelta dell’alloggio è una componente fondamentale. Ci sono sistemazioni che utilizzano meno energia di altre, che hanno impianti per il riciclo dell’acqua piovana, che hanno pannelli solari e anche impianti di illuminazione smart. Scegli con giudizio, qui una lista di hotel con un un rating di sostenibilità.  

Come comportarsi 

Usa poca energia elettrica, ricicla il più possibile, preferisci la doccia al bagno, rispetta i sentieri quando fai trekking, lascia incontaminata la natura e a tavola privilegia posti che hanno cibo a Km 0. Ah: non dimenticare di sostenere il commercio locale acquistando i classici souvenir degli artigiani di zona.  

Ok, ma cosa fare? 

Attività all’aria aperta, escursioni alla scoperta di aree antiche o borghi, il classico sport o darsi da fare in qualche azienda agricola, magari barattando il lavoro con ospitalità. E se hai voglia di fare qualcosa di nuovo che non c’entri niente con il tuo lavoro allora imparare un mestiere artigianale potrebbe essere una buona soluzione. 

Per il settimo rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo” (curato da Ipr Marketing e Fondazione Univerde), gli italiani che dichiarano di praticare un turismo sostenibile e responsabile sono circa il 18 per cento. Un dato in crescita: perché non ti unisci a loro?