Stai cercando una fornitura energetica conveniente e di qualità? Ottimo! Una delle domande preliminari che bisogna sempre farsi è: “Per la mia specifica situazione, è meglio una fornitura a prezzo fisso o una a prezzo variabile?“.

Pochi sanno distinguerle, ma è importante capire di cosa si tratta prima di fare la propria scelta.

Si dice: “Non si confrontano le mele con le pere”! Se le offerte sono diverse, infatti, confrontarle ti espone a gravi errori: e una grande differenza fra offerte riguarda il modo in cui è espresso il prezzo: è fisso o variabile?

In questo articolo ti spiegheremo perché sono così diverse, qual è il modo corretto di confrontarle, e soprattutto come scegliere il tipo di offerta più adatta al nostro profilo di consumo.

A proposito, ricorda sempre di analizzare anche la differenza fra offerte a prezzo “monorario” e “a fasce”!

Come capire quale offerta è “migliore”, nel mondo dell’energia?

  • Bisogna confrontare tutte le componenti: per esempio non bisogna trascurare la “componente commerciale” o “PCV”, perché soprattutto per utenti che consumano pochi kWh questa può rappresentare una percentuale importante del costo totale; tuttavia è normale concentrarsi sulla componente più pubblicizzata, la materia energia.
  • Bisogna fare attenzione quando si confronta il costo principale, il più evidente: ovvero il costo materia energia, quello che normalmente viene espresso in Euro al Chilowattora (€/kWh). Questo è l’elemento che in percentuale rappresenta la maggior parte del prezzo finale, e può essere espresso in due modi: come un prezzo fisso o come un prezzo variabile. Impariamo a distinguerli!
  • Bisogna ricordarsi che i soldi non sono tutto! Che vuol dire questo? Lo scoprirai alla fine dell’articolo

Confrontare correttamente i costi in bolletta

Ne abbiamo parlato in tanti articoli: ci sono delle componenti di costo su cui è possibile star tranquilli, come gli Oneri di Sistema, le Spese per il trasporto e la gestione del Contatore e le tasse e imposte statali.

Sono cifre notevoli, ma queste componenti non possono essere cambiate dal fornitore sul mercato libero: sono costi standardizzati, sempre uguali anche se cambi fornitore.

Meglio concentrarsi su quello che può sorprendere, perché deciso da chi vende l’energia:

  • Il Prezzo del Dispacciamento (PD): è una cifra modesta che però incide su ogni kilowattora; sul mercato libero viene stabilito dal fornitore, quindi occhio!  
  • La Componente di Commercializzazione e Vendita (CCV): è un contributo annuale che parte da un minimo stabilito dall’Autorità di 66 euro/anno, ma sul mercato libero può aumentare a discrezione del fornitore. Si tratta di una cifra fissa, quindi non risente dei consumi.
  • Soprattutto, la componente materia prima, o Componente Energia. Si tratta di una cifra che può essere espressa in due modi: c’è scritto un valore come “0,5 €/kWh”? Allora è un costo fisso. C’è una formula, per esempio “PUN + 0,5€/kWh”? Allora è un costo variabile. Se ti sembra difficile ora te lo spieghiamo in modo più comprensibile!

Come distinguere le offerte: meglio un prezzo fisso…?

Il primo esempio che abbiamo fatto sopra, quindi con un costo fisso del tipo 0,X €/kWh, è il più semplice da capire. Si tratta infatti di un contratto simile a quello che facciamo con qualsiasi venditore: come dal panettiere, possiamo sapere quanto costa ogni pagnotta e decidere quante ne vogliamo comprare. La differenza è che con l’energia il venditore prende un impegno contrattuale per garantire che il prezzo rimanga bloccato.

Questo significa che è semplice da valutare? No, non è finita qui!

Bisogna infatti considerare altri elementi del contratto:

  • Per quanto tempo il prezzo rimane bloccato? Normalmente si parla di 12 o 24 mesi.
  • Cosa succede dopo? Il fornitore può specificarlo oppure no. Nel contratto che firmi può esserci già una definizione di quello che succederà (ad esempio, potresti passare a un’offerta variabile ancorata al PUN – che spiegheremo fra poco) oppure può esserci una formula che garantisce piena libertà di fare una nuova offerta. Starà poi a te decidere se accettarla.
  • Qual è la contropartita per il rischio che si assume il fornitore? Infatti bisogna capire che chi ti fa un’offerta del genere ti vende la tranquillità ma si assume un rischio; se il costo all’ingrosso dell’energia dovesse aumentare sarà il fornitore a esporsi a forti perdite economiche. Questo rischio deve essere “ammortizzato” proponendo un prezzo a kWh un po’ più alto del prezzo che ti sarebbe proposto come variabile, oppure aumentando la Componente di Commercializzazione, oppure aumentando altre componenti. In questo momento, con i prezzi in diminuzione, ci sentiamo di sconsigliare offerte a prezzo fisso.

… O meglio un’offerta a prezzo variabile?

Il secondo tipo di contratto, ovvero quello a prezzo variabile, può essere espresso in vari modi: con equazioni del tipo “PUN*L + 0,X€/kWh”, oppure scrivendo “Prezzo all’ingrosso + 0,X€/kWh“. La cifra espressa (il + 0,XYZ) viene definita “Contributo al consumo“, ed è la parte più pubblicizzata dell’offerta.

Firmando un’offerta a prezzo variabile, quindi indicizzata al PUN, non potrò mai sapere in anticipo quale sarà il costo di quello che consumo. Il conto infatti sarà calcolato il mese successivo, sulla base del costo effettivo raggiunto dal PUN.

Sembra complicato o spaventoso? No, anzi possiamo risparmiare tanto! Bisogna però stare attenti a due cose:

  • bisogna capire bene il concetto di Prezzo all’Ingrosso per la Luce e il Gas (rispettivamente, PUN o PSV). Abbiamo scritto un articolo specifico su questo tema che potrebbe esserti molto utile.
  • bisogna ricordare che il prezzo “pubblicizzato” apparirà sempre molto basso. Attenzione però: non è detto che lo sia veramente. Al prezzo esposto bisognerà sommare il “grosso”: ovvero il PUN.

PLT puregreen ha tante offerte a prezzo variabile, ciascuna con grandi vantaggi.

Anche nelle offerte Luce e Gas, i soldi non sono tutto…

Ma quindi, per la tua fornitura di energia, è meglio un’offerta a prezzo fisso o una a prezzo variabile? Per darci una risposta definitiva e personalizzata dobbiamo ora valutare anche i vantaggi immateriali.

Qui, non ci riferiamo al valore aggiunto che offre PLT puregreen in termini di servizi al cliente, di assistenza, di certezza di fare il bene del Pianeta.

Parliamo del valore della sicurezza in relazione al valore del risparmio in bolletta!

Sei una persona a cui piace la sicurezza, la prevedibilità, tutto ciò che è affidabile? Preferisci spendere un po’ di più ma sapere sempre quanto spendi?

  • Allora per te, meglio offerte a prezzo bloccato!

Per esempio puoi pensare alle offerte PLACET, quelle standardizzate a condizioni definite da ARERA. Qui un esempio di PLACET LUCE e PLACET GAS.

Oppure sei una persona che ha interesse a ottenere il prezzo migliore sul mercato

  • In questo caso, ti troverai bene con una offerta a prezzo variabile! Il prezzo sarà inferiore rispetto a un’offerta fissa equivalente, e ti farà risparmiare ancora di più in caso di ribassi!

Scopri qui le proposte per la luce di casa tua, variabili e indicizzate al prezzo all’ingrosso di PLT puregreen

In un periodo come quello che viviamo oggi, quest’ultimo tipo di offerta è preferibile. Ovviamente però in entrambi i casi è sempre meglio seguire quello che succede nel mercato energetico: PLT puregreen ti aiuta con la rubrica che fa Il Punto sull’Energia! Scoprila nella nostra newsletter cliccando qui sotto👇